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Il Caso Mattei

 

Confermo quello che ho detto ieri, a proposito della recensione del film di Ermanno Olmi, noi italiani abbiamo avuto dei registi grandissimi, e per conoscerli tutti ci vuole tempo, perché il patrimonio cinematografico di casa nostra è di inestimabile valore, Francesco Rosi per esempio, è stato un regista grandissimo, capace di fare film di inchiesta e di denuncia sociale mixando la fiction con il documentario.

Lo ha fatto col suo capolavoro Salvatore Giuliano e continua a farlo con questo altro capolavoro diretto nel 1972, e che indaga su un fatto di cronaca che ha segnato la storia del nostro paese: L'incidente aereo in cui è morto il patron dell'Eni Enrico Mattei.
Lo interpreta un grande attore di quegli anni Gian Maria Volontè che sceglieva sempre, film di denuncia sociale e li interpretava alla grande.
Il film ovviamente comincia con la notizia dell'incidente, per andare a ritrovo, e vedere come tutto è cominciato.
Enrico Mattei non era uno zerbino dei potenti, e lo ha fatto capire fin da subito che non potevano tenerlo d'occhio.
Lui voleva lavorare esclusivamente per l'Italia, e far crescere il suo paese, ma agli americani questa cosa non andava giù, e nemmeno ai russi tanto per dire.
Un cane sciolto, che lottava a gamba tesa e se ne fregava altamente di quello che dicevano gli americani.
Agli Yankee questa cosa non andava giù, ed è anche comprensibile sta cosa.
Loro per il petrolio sono capaci di fare qualsiasi cosa, e vogliono avere il controllo su tutto, quando questo controllo non ce l'hanno ecco che scattano altri mezzi per riprenderselo.
Il film tratta di questo, ed ora come ora non ci sono dubbi che non si è trattato di un incidente di sfortuna ma di un atto doloso.
Perché?
Perché invece di liquidare una compagnia, lui ne ha fondata un altra, scoprendo dei giacimenti di metano, una ricchezza per l'Italia che avrebbe lanciato il paese con le sue innovazioni industriali.
Ma, quando si toccano gli interessi degli americani non c'è niente da fare.
E anche ai politici nostrani questa cosa non andava giù.
Francesco Rosi dirige il film con cui mi ha convinta a dedicargli una pagina alla fabbrica, quando l'ho visto diversi giorni fa, sono rimasta stupita dalla sorprendente attualità della trama, e dalla capacità di dirigere un film di denuncia, dove si parla apertamente di un uomo, che ha anche i suoi difetti, ma ha lavorato per il bene dell'Italia, facendo qualche errore, perché nessuno è perfetto, e le sue idee innovatrici potevano lanciare l'Italia nel mondo meglio di come hanno fatto tante persone.
Eppure, il potere del petrolio, deve restare in mani americane, loro devono decidere i destini di tutti quanti, non un semplice imprenditore, tanto per farvi capire.
Francesco Rosi tornerà con altri film, questo è poco ma sicuro, e la mia è una promessa.
Buona visione.

Ratings ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️



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