Nuovo film di Ermanno Olmi alla fabbrica, si vede che sto lavorando per bene per realizzare il mio sogno, voi sapete di cosa sto parlando non c'è bisogno che lo ripeta.
Posso soltanto dire che noi italiani abbiamo avuto un nutrito gruppo di grandissimi registi che sto scoprendo quest'anno e che ho il piacere di narrarveli qui alla fabbrica.
Oggi, vi parlo di un film particolare, molto difficile e complesso, che ha una rilevanza storica unica nel suo genere.
Senza tanti giri di parole, il film parla del passaggio dalle armi bianche, alle armi da fuoco, verso il sedicesimo secolo, quando una armata di lanzichenecchi, scende per Roma per punire il papa, a difendere lo stato pontificio c'è Giovanni delle bande Nere, alias Giovanni de Medici che verrà ferito da un arma da fuoco, ma i medici non sono istruiti per curare e guarire queste ferite, e perciò il condottiero morirà tra atroci sofferenze.
Il passaggio che racconta il film, che consiglio di vedere perché è un capolavoro, è epocale perché ha cambiato il mondo e soprattutto il modo di combattere le guerre, in cui ognuno può premere un grilletto per uccidere, piuttosto che affrontare il nemico faccia a faccia.
E così che la guerra diventa una azione mostruosa e barbara, non più un mestiere svolto da valorosi guerrieri, ma una carneficina, che Ermanno Olmi ci narra in maniera sincera.
Ovviamente questo è un film contro la guerra, lo si nota dalla narrazione piuttosto lenta (Olmi era un narratore, perciò è molto difficile seguire le sue opere se non siete allenati a un certo tipo di cinema) ma efficace per far comprendere agli spettatori quando la guerra sia diventata un bagno di sangue, volto a trucidare vite umane, piuttosto che un mestiere.
E ce lo narra in maniera lucida, tenendo atto all'ambientazione medievale, dove non c'erano i mezzi che ci sono stati nei secoli dopo, con una costruzione molto curata nei dettagli e una messa in scena assolutamente perfetta.
Un film che alla sua uscita non è stato accolto a dovere, ma che merita assolutamente una visione, una? Diverse, sempre che siate capaci di sopportare un opera dai tempi lunghi.
Io l'ho visto, e devo dire che nella sua complessità, è un film capace di farci riflettere, oggi come allora, e se accade questo, allora l'opera di Ermanno Olmi non è stata prodotta invano, e di questo ne sono più che contenta.
E' compito nostro farvi conoscere film così complessi, ma che meritano una certa attenzione da parte del pubblico.
Un artista deve svolgere il compito di sensibilizzare il pubblico anche contro la guerra, e Olmi ci riesce benissimo.
Film da vedere obbligatoriamente.
Buona Visione.
Ratings ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
Un capolavoro passato purtroppo sotto silenzio. Credo che in pochi si siano resi conto dell'importanza di un film come Il Mestiere delle Armi, che racconta un passaggio epocale della nostra storia: il passaggio dalle armi bianche alle armi da fuoco, che sdoganò la guerra come strumento di distruzione di massa. In questo film si raccontano in realtà due guerre: quella che si combatte sui campi di battaglia e quella che si gioca nelle stanze del Potere, dove pochi uomini decidono le sorti del mondo. Perchè, come dice Olmi, le cause delle guerre sono sempre le stesse: non solo economiche, ma anche la presunzione di essere migliori degli altri, di voler insegnare agli altri come si sta al mondo...
RispondiEliminaVero, hai perfettamente ragione ^^
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