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Due giorni, Una Notte

Curioso che la prima recensione di un film dei fratelli Dardenne, fosse il loro ultimo capolavoro, film che ha partecipato all'ultimo festival di Cannes.
Prima di questo avevo visto Il Figlio, e Rosetta, che prossimamente recensirò con Bollicina, ma in forza alle uscite cinematografiche, e dopo Interstellar recensito ieri, è toccato proprio a lui; quindi procediamo con la recensione.

Un film duro, durissimo, è impossibile non provare niente durante la visione.
Marion Cotillard si conferma ancora una volta una grande interprete, e questo è un ruolo difficilissimo, che avrebbe spezzato in due qualsiasi attrice, lei interpreta il ruolo di Sandra, che dopo essere mancata dal posto di lavoro a causa della depressione che ha curato, ora rischia di perderlo, perchè il principale ha promesso agli altri dipendenti un bonus di 1000 euro, se votavano per il suo licenziamento.
Una sua amica la chiama e convince il principale a darle una proroga di due giorni e una notte per salvare il suo posto di lavoro e convincere i suoi colleghi a rivotare la sua decisione.
Sarà un viaggio umiliante e straziante, che mostrerà sia la faccia egoistica dei suoi colleghi, sia quella più umana di alcuni, che nonostante i 1000 euro gli facciano gola, hanno l'onestà di rinunciarci per poter permettere a Sandra di lavorare e portare il pane a tavola.
Questo è un film che mostra la faccia del precariato, che in tempi di crisi come questi fa uscire la crudeltà dei padroni, che per sbarazzarsi dei dipendenti, anche se hanno difficoltà prendono decisioni crudeli, tutto in nome del capitalismo, del profitto, del guadagno.

In un film del genere non ci sono vincitori, nè vinti, siamo tutti sulla stessa barca, ed è qui che esce l'istinto di sopravvivenza, mettiti nei miei panni, dice un collega a Sandra, e io durante la visione mi sono detta e tu mettiti nei suoi, ti sembra giusto che quella poveretta perde il posto mentre tu incassi 1000 euro?
Questa è la vita, e il film ci mostra quando abbiamo bisogno, chi sono le persone che davvero capiscono le situazioni, con una sincerità disarmante che rasenta una sofferenza e un empatia immediata per Sandra.
Marion Cotillard, cacchio quanto è brava questa attrice, ha due controcaxxi tra le gambe per quanto sa recitare, sa esprimere bene il dolore di una donna appena uscita dalla depressione, e in procinto di ricaderci ancora se non riesce a trovare la soluzione.
Ma qui entra in gioco il marito, che le da la forza di andare porta a porta a chiedere ai colleghi di rinunciare a 1000 euro, per permetterle di lavorare, e chi ci rinuncia?
Pochi, pochissimi, no anzi, solo la metà, ben poca cosa non è vero?
Ma questo è il lavoro baby, prendere o lasciare non ci sono altre soluzioni.
Beh una soluzione la trova, alla fine, quando capisce che un altra persona rischia quanto e più di lei il posto di lavoro.
Ah questa crisi...
Per quanto riguarda l'aspetto oggettivo dell'opera ci troviamo davanti a un film struggente e complesso, coaudiuvato da una regia incisiva e capace di parlare al pubblico, di andare a fondo sulle difficoltà della vita, con un pungente realismo, chiunque si può riconoscere in Sandra, soprattutto se si trova nelle condizioni di non riuscire a trovare un posto di lavoro.
Per me è e resta un piccolo ma grande capolavoro, consigliatissimo se amate il cinema particolare e ricercato, e sconsigliatissimo se volete solo svagarvi davanti a un pacchetto di popcorn o se soffrite di depressione.
Voto: 9



Commenti

  1. sai, da fan dei Dardenne della prima ora e da adepto della Cotillard questo film per me è stato una mezza delusione...oggi abbiamo pubblicato in stereo....

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    1. e invece a me è piaciuto, anche più di Rosetta ^_^

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    2. ah ah ah nun me tocca' Rosetta ...senno' me agggito...!!!! A parte gli scherzi Rosetta è stato il primo dei Dardenne visto, al cinema , e mi regalò un'emozione fortissima....

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    3. io l'ho adorato, ed è stato il secondo film dei dardenne che ho visto, il primo è stato il figlio hehehe ^_^

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  2. grande film e grande marion!
    una pellicola sulla depressione, ma che riesce a non essere deprimente. non era facile.

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  3. ho visto il trailer al cinema, e mi è piaciuto veramente tanto... certonon deve essere un film semplice, ma la presenza della Cotillard giustifica da sola la visione!

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