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Tre Passi Nel Delirio

 

Siamo in dirittura d'arrivo, la fine di un viaggio nel cinema del grande Federico Fellini è quasi giunta al termine, ecco un altro film collettivo a cui il geniale regista partecipa, Tre Passi Nel Delirio, tratto dai racconti di Edgar Allan Poe.

Metzengerstein

Primo episodio diretto da Roger Vadim, con protagonista Jane Fonda, allora sua moglie, narra la storia di una cinica contessa, che con crudeltà uccide lo stalliere che l'ha respinta e anche i suoi animali, per finire in un turbine delirante di un incendio dove non farà certo una bella fine...


L'episodio diretto da Roger Vadim è un piccolissimo horror di routine, non abbagliante ma nemmeno così brutto, molto brava Jane Fonda - su cui si regge praticamente tutto il segmento - che da alla sua crudele contessa un aura inquietante e sorprendente, carino.

William Wilson 

Secondo episodio diretto da Louis Malle, narra la storia di William Wilson, un uomo che nonostante tutto il male che fa, deve combattere col suo doppio, proprio quando sfida il suo doppio a duello, capisce che da quella lotta non ne uscirà vivo, perché in realtà William è sempre scappato da se stesso, e non può lottare e uccidere una parte di se.

Il secondo episodio ricalca il genere cappa e spada, e più che un horror sembra un opera psicologica, girata benissimo ma forse è quello meno entusiasimante del film.
Louis Malle dirige molto bene Alain Delon e Brigitte Bardot, e la scena della loro partita l'ho trovata davvero ben fatta, ma si risente molto che Malle ha espresso le sue tematiche, più che una trasposizione di Poe, sembra una ispirazione, tanto per dire. Non abbastanza sorprendente.

Toby Dammit

E arriviamo al migliore episodio del trittico di Tre Passi nel Delirio, quell'episodio di cui Fellini si è talmente ispirato a Mario Bava da rasentarne il plagio, terzo episodio che narra di un attore inglese Toby Dammit che è arrivato in Italia per girare un western cattolico (ma và xD) ed è continuamente ossessionato dalla visione di una bambina che lo invita a giocare a palla con lei, una bambina vestita di bianco.


Del trittico, è senza dubbio l'episodio più famoso, il più citato, e che si ricorda più spesso degli altri due, che sono ben fatti, ma non sono certamente capolavori, tranne Toby Dammit che è un episodio lisergico, visionario e surreale, come dallo stile del grande regista di Rimini. Si perché Toby Dammit cancella e spazza via gli altri due episodi, in un colpo solo, e la visione è stata una goduria pazzesca.
Protagonista Terence Stamp nel ruolo principale di Toby Dammit, un attore che è travolto dalla mondanità italiana, ma allo stesso tempo è tormentato dai suoi demoni interiori.
Ci pensa quella bambina spettrale a raccogliere la sfida per giocare con lui, chi vincerà?
Fellini si conferma grandissimo come sempre, e alle prese con un horror cita (o plagia?) il grande Mario Bava, ma se tutte le citazioni fossero come le sue avremmo già salvato il cinema da un pezzo non credete?
Immenso.
Penultimo appuntamento con Fellini, ci sarebbero anche le sceneggiature, ma quelle arriveranno a poco a poco, perché voi lo sapete che alla fabbrica c'è posto per tutti.
Buona Visione.

Ratings ⭐️⭐️⭐️1/2



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