Continua la rassegna su Fritz Lang e già siamo al quarto film recensito.
Si tratta di un film dove una donna deve sfuggire alla rabbia del suo figliastro, perché questi ha paura di non beccare neanche un centesimo dell'eredità del padre, finché non la raggiunge e lei scappa via aiutata da uno strano individuo che vive in una capanna.
Quando questo individuo mostra la sua identità la donna non crede a ciò che ha davanti, era l'uomo che lei credeva morto, e la verità e anche un altra, non è mai stato suo marito.
Un film davvero incredibile, sia per inventiva, sia per la capacità di Fritz Lang, di adottare immagini sovraimpresse, all'epoca una innovazione cinematograficha, per aumentarne la drammaticità della storia.
Ci troviamo di fronte a un melodramma dove nulla è come appare in realtà, e che le varie personalità dei protagonisti nascondono in realtà qualcosa di oscuro.
I due gemelli sono diversi, come il giorno e la notte.
Uno, si è ritirato come eremita, l'altro più legato ai beni terreni, ha scelto che l'oscurità invadesse il suo animo, al centro una donna.
Sebbene la spiritualità non fa parte dell'immaginario di Lang, e la madonna nella montagna più che un immagine sacra sembra un cimelio senza alcun valore, è interessante constatare quanto il protagonista crede a quella statua, e se si muove, può darsi che sposerà la donna che lo crede suo marito.
Un film straordinario e inquietante allo stesso tempo, che lascia intendere il grandissimo talento di un regista che in futuro ci regalerà ben altri capolavori, sia nel cinema muto che sonoro.
Consigliatissimo (anche se è un film muto) per chi vuole conoscere gli inizi di un genio della settima arte.
Buona Visione.
Ratings ⭐️⭐️⭐️
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