Seconda recensione di oggi, per continuare lo speciale sul principe De Curtis, abbiamo un film ambientato dopo la caduta di Mussolini, in piena seconda guerra mondiale, in scena un maresciallo e un ladruncolo, che ha rubato la valigia a un uomo alla stazione, grazie a un esplosione, il maresciallo sviene, ma il ladruncolo scambia i suoi vestiti con quelli del maresciallo e scappa via.
Quando alcune persone trovano il maresciallo in abiti talari, cercano di fargli riprendere conoscenza, e questi deve fingersi prete, quando il ladruncolo decide di fingersi maresciallo.
Le cose si complicano quando in città arrivano i tedeschi e ci sono dei ragazzi da proteggere perché partigiani, da che parte stare?
Si complicano ulteriormente quando arriva anche la fidanzata del vero maresciallo...quando però il maresciallo finto rischia di venire deportato, allora cerca di rimediare alla situazione non smascherandosi, vuole rispettare l'abito che porta.
Come possiamo vedere l'abito non fa certamente il monaco.
In questa bellissima commedia (E' una sorpresa che Sergio Corbucci abbia diretto il principe in un ottimo film) degli equivoci, due uomini si scambiano i ruoli, e intorno a loro una girandola di persone devono fronteggiare le difficoltà della guerra, riuscirà a redimersi il ladruncolo?
La risposta si avrà verso il finale.
Bellissimo, Totò non si smentisce mai, grande attore era, ed è rimasto diventando un mito per noi italiani, anche in questo film, dove è chiaro come il sole che i suoi battibecchi con Vittorio De Sica sono divertentissimi.
Soggetto di Totò, Ugo Guerra, Marcello Fondato, Sandro Continenza, Bruno Corbucci e Giovanni Grimaldi e sceneggiatura di Sandro Continenza, Bruno Corbucci e Giovanni Grimaldi, ne fanno un film davvero ben fatto.
Famosa la scena della pernacchia ai nazifascisti, con Totò che fa finta di non sapere chi è stato.
Buona Visione.
Ratings ⭐️⭐️⭐️
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