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I Dolci Inganni

 

Il nome di Alberto Lattuada, vi dice sicuramente qualcosa, non è vero?
Se non lo ricordate è stato regista insieme a Fellini di Luci Del Varietà, dopo la visione di questo film, ho deciso di fare una piccola ricerca, e ho selezionato un film, I Dolci Inganni che ho voluto vedere, adesso ne ho beccato un altro che guarderò in questi giorni, con Silvana Mangano e Vittorio Gassman.



Allora, I Dolci Inganni cavalca l'onda del romanzo Lolita, (Il film di Kubrick doveva ancora uscire), e dirige un film sul passaggio di una ragazza dall'adolescenza all'età adulta; ragazza, di appena diciassette anni, innamorata di un uomo molto più grande di lei.
Film pesantemente sforbiciato dalla censura dell'epoca, per la giovane età della protagonista, una ragazza, che non sente nient'altro che normali pulsioni sessuali, assolutamente naturali.
Adesso con un soggetto simile, molti non penseranno mai a censurare un opera d'arte, ma nel 1960, parlare apertamente dei primi ardori femminili in età adolescenziale è decisamente scandaloso.
L'italietta del boom, e pensare che Alberto Lattuada ha consultato psicologi, prelati e altra gente, che hanno approvato il suo script.
I Dolci Inganni racconta della scoperta del sesso e del desiderio di una ragazza, un avvenimento normalissimo che segna il passaggio (che succede a tutti) dall'adolescenza alla maggiore età, grazie a scene piuttosto pudiche visto gli anni, Francesca la protagonista, interpretata da Katherine Spaak all'epoca appena quindicenne, che spia la madre di una sua amica che si intrattiene con un gigolò, interpretato da Jean Sorel, attore notissimo tra le pagine di questo blog, grazie anche alla sua partecipazione nei film di Visconti, Buñuel e Fulci, tanto per fare un esempio.
In questo film, diretto in bianco e nero, che vediamo il primo batticuore di Francesca, il suo desiderio per Enrico, che poi alla fine dopo tutto questo spiare, desiderare, e quando arriva a compiere l'atto sessuale, capirà o non capirà se sono sentimenti o semplice infatuazione?
Oggi ho voluto scrivere la prima rece nel giorno del mio compleanno, mi faccio gli auguri, ma non posso ancora festeggiare come si deve, aspetto i soldi per farlo xD.
Comunque ritornando l film, che adesso trovo assurdo censurarlo, ma ai tempi se parlavi di sesso al cinema rischiavi grosso.
E' decisamente un film dei suoi tempi, ma può anche essere utile come cultura antropologica sugli usi e costumi sessuali degli italiani degli anni sessanta, la rivoluzione sessuale sarebbe arrivata otto anni dopo, e avrebbe finalmente scandagliato molti dei tabù assurdi dei tempi.
Due anni dopo un genio del cinema Kubrick, dirigerà un film ancora più sovversivo di questo, Lolita, ma questa è un altra storia.
Bel film, mi è piaciuto.
Buona Visione.

Ratings ⭐️⭐️⭐️1/2






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